A BORGONUOVO – VERONA

APRE LA PORTINERIA DI QUARTIERE A BORGONUOVO – VERONA

Nasce la  Società San Vincenzo De Paoli 2.0

    Il 18 ottobre 2019 è stata aperta la PORTINERIA DI QUARTIERE presso la “casetta” della Conferenza S.Felice – Borgonuovo nel territorio della Parrocchia della Beata Vergine Maria della Diocesi di Verona.

    L’idea nasce da un confronto tra Caritas Diocesana Veronese, IC 6, Rete Tantetinte, Società San Vincenzo De Paoli e Comune di Verona sulla necessità di individuare le vulnerabilità nascoste e prevenire le diverse forme di isolamento e nuove povertà presenti nella nostra società.

    Uscire dagli sportelli e incontrare le persone negli spazi della vita quotidiana, con l’obiettivo di rafforzare i legami all’interno della comunità e ridurre il disagio: è questo il primo obiettivo che si propone questa iniziativa.

La PORTINERIA a BORGONUOVO

    Un quartiere il cui primo nucleo è nato alla fine degli anni ‘30 da un lascito del  pittore veronese Angelo dall’OCA BIANCA per dare un tetto ai poveri della città di Verona e divenuto noto come “IL VILLAGGIO DALL’OCA”, rifugio per traffici loschi e criminalità ed emblema di degrado sociale.

    Nella prima decade del nuovo millennio tutta l’area viene sistemata con un massiccio intervento del Comune e della Regione: nasce così la “cittadella delle Associazioni” e le casette vengono affidate a diverse associazioni tra cui quella vincenziana che destina la propria sede in particolare per la distribuzione degli alimenti e la gestione del guardaroba. Con la chiusura del guardaroba e il passaggio, per le necessità alimentari, all’Emporio della Solidarietà,

la casetta, composta da ingresso con salotto per colloqui riservati, saletta ricreativa e servizi igienici oltre al giardino esterno, viene messa a disposizione dalla S.Vincenzo per questa nuova iniziativa.

    Trovato il “luogo”, l’idea prende corpo e la portineria di quartiere di Borgo Nuovo si struttura come punto di riferimento per la comunità, con l’ambizione di riattivare connessioni e relazioni territoriali.

    “ Il quartiere è cambiato, ma ha mantenuto nel suo DNA le esigenze primarie” fa presente Edoardo Tisato, da un anno presidente della locale Conferenza di S.Vincenzo. “I problemi non sono risolti, ma sono integrati nella normalità. La gente va al lavoro la mattina e rientra la sera, per questo servono occasioni di incontro. Il quartiere durante il giorno è “occupato” dagli anziani, spesso soli. Con la nuova Chiesa rivolta verso la piazza tutto il quartiere ha acquisito un’altra visione, un’immagine di condivisione che la PORTINERIA DI QUARTIERE può contribuire a rafforzare. Perciò dobbiamo creare reti nei fatti e non solo a parole. Questo è uno spazio tutto da inventare per dare risposte, sollevare questioni, raccogliere proposte. La portineria di un quartiere è come la portineria di un grande palazzo: e questo palazzo è Borgonuovo!”

    Ma, concretamente, la PORTINERIA a cosa potrà servire?

    A ricevere un pacco o una corrispondenza per coloro che sono impossibilitati a riceverla a casa propria, al recapito di una spesa, alla custodia temporanea delle chiavi; alle pratiche di buon vicinato: scambio di piccoli servizi di bricolage, semplici  consulenze per la soluzione di problemi vari, spesa per gli anziani, ripetizioni scolastiche; un cortile a disposizione per iniziative comunitarie, magari in collaborazione con le altre Associazioni utilizzando il contiguo parco giochi; uno spazio per “ascolto”, per fare due chiacchiere con la prospettiva di prevenire fenomeni di solitudine ed emarginazione, individuare vulnerabilità nascoste.

    La figura del portiere ha svolto per molto tempo, inconsapevolmente, una funzione di custodia di piccole comunità. Negli ultimi anni, questa figura è stata rivalutata, in particolare nelle grandi città e nei contesti in cui più si soffrono la solitudine e l’assenza di legami di prossimità. Il portinaio, persona di fiducia pronta con il suo servizio a semplificare la vita quotidiana delle persone, è tornato al centro del dibattito e della progettazione sociale in molte periferie.

In sintesi, la Portineria vuole essere crocevia di informazioni, punto di orientamento, spazio di servizi pratici, ma anche, forse soprattutto, luogo di ascolto, prossimità e socialità.

    Forse sta nascendo, anche per le Conferenze di S.Vincenzo, un nuovo modo di essere vicini alle persone in necessità, di affrontare le povertà emergenti e che spesso non sono legate all’indigenza materiale.

    Che il Signore aiuti, accompagni e sostenga LA PORTINERIA e coloro che si dedicheranno a questo nuovo servizio.

Verona, 1 novembre 2019 – Festa di Ognissanti

CONFERENZA S. FELICE – BORGONUOVO VERONA

Il momento dell’inaugurazione con le autorità
il salottino dell’accoglienza